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di Ken Ham - Pag. 240, CLC Edizioni,  www.clcitaly.com

Mi approcciai a questo libro nel 2005, in occasione di una conferenza internazionale sul creazionismo a Lynchburg in Virginia e lo trovai subito un testo di grande attualità e di fondamentale importanza per gli argomenti trattati. Pensai a quanto sarebbe stato di aiuto per i cristiani nel mondo e per la grazia di Dio, dopo dieci anni circa, ora è disponibile aggiornato nella 1° edizione in lingua italiana. Da subito, l’autore si concentra e affronta ciò che gli sta più a cuore: siamo tutti sotto attacco da una cultura secolare dominata dalla teoria pseudoscientifica - filosofica dell’evoluzione che, con l’idea dei suoi milioni di anni, ha contaminato il diritto all'istruzione nell'imporsi come legge scientifica dalla scuola elementare alle università. Ken Ham spiega gli effetti causati dalla dottrina dell’evoluzione alla società e alla chiesa, sul tema delle origini e sulla determinazione a mescolare la scienza storico-speculativa (il modo con cui l’uomo interpreta le proprie convinzioni sul passato, sulle origini della vita, ecc.) con la scienza dell’osservazione (la scienza empirica basata su prove osservabili, verificabili perché ripetibili, la quale ha reso possibile il progresso tecnologico dell'uomo) dando vita ad un ibrido materialista a cui si è dato impropriamente il nome di scienza(1). La vera scienza empirica, che si avvale del metodo galileiano, è pienamente accettata dall’autore e non smentisce la Bibbia. Quello che sconvolge, è l’ignoranza che vige su queste tematiche e l’incapacità di reagire a quanto affermano gli scienziati evoluzionisti, appunto nel distinguere ciò che è scienza dell’osservazione da ciò che è mera scienza storico-speculativa che di conseguenza porta subdolamente all’attacco della società sull'identità dell'individuo e della famiglia. Per lo stesso motivo, anche i conduttori di chiesa si ritrovano a fallire nell'insegnare ai cristiani apologeticamente e nel fornire alla società una valida risposta, biblicamente risolutiva, a quelle problematiche molto dibattute, quali: razzismo, divorzio, droga, aborto, eutanasia, pornografia, omosessualità, unioni civili dello stesso sesso, metodo Gender, ecc. Accettando pian piano questa pseudoscienza e arrivando a considerare la teoria evoluzionista come un dato di fatto scientifico, la chiesa stessa pare essersi

intorpidita senza rendersi conto delle gravi conseguenze che questa ha sviluppato sulla visione del mondo, della vita e dell’etica comportamentale, in contrapposizione alla Parola di Dio. I valori stabili per il benessere della società e dell’uomo, fondati sugli assoluti della Parola di Dio, sono stati attaccati alla radice, ovvero alla Genesi, lì dove si spiega come e dove tutto ha avuto inizio; e chi li osserva viene ingiuriato come dogmatico incompetente, intollerante e stupido. Ne risulta che i cristiani sembrano aver perso la potenza di essere “sale della terra” e “luce del mondo” (Mt 5:13-14) perché inghiottiti dalla cultura secolare, dalla manipolazione dell'istruzione pubblica e dei mass-media che impongono il relativismo, dove tutto è lecito, tutto è tollerato, nessuna legge che tenga, nessun Dio che stabilisca le regole e nessuna autorità assoluta a cui l’uomo debba rispondere delle proprie azioni; ognuno può fare della sua vita ciò che gli piace, anche a discapito di un altro uomo, di un'altra vita. In questo caos esistenziale, tanti giovani cristiani abbandonano la fede nel Dio creatore perché non abbastanza preparati ed equipaggiati nell'affrontare scientificamente e apologeticamente le dottrine evoluzioniste, apprese soprattutto dal sistema scolastico e universitario. Mentre per i giovani atei, la loro forma mentis evoluzionista diventa un grande ostacolo all’opera dello Spirito Santo nella comprensione del Vangelo. L’autore sottolinea un altro grave ostacolo in seno alle chiese e alle istituzioni accademiche cristiane: il compromesso scientifico-biblico. Le posizioni di compromesso sulle varie interpretazioni della Genesi hanno tutte un comune denominatore, ossia quello d'integrare i milioni di anni nel contesto creazionale del racconto letterale biblico e minare così l’autorità infallibile della Parola di Dio. Molti genitori insegnano ai loro figli che possono credere nelle idee evoluzioniste, purché credano che è stato Dio a dirigere il processo evolutivo. Ne consegue il dubbio sulla verità della Bibbia, la ribellione ai suoi insegnamenti e la fuga dalle chiese, in quanto la questione è fondamentalmente un problema d’autorità: quella di Dio o quella dell’uomo. Oggi, molti cristiani ignorano che la storia contenuta in Genesi 1–3 è fondamentale per la comprensione del vangelo di Gesù Cristo, in quanto si apprende l’origine del peccato e del bisogno che l’uomo ha di un salvatore; occorre impostare la predicazione partendo dalla Genesi perché è in Genesi 3:15 la prima volta che il vangelo viene predicato! La cultura attuale rispecchia quella pagana del primo secolo, ai tempi di Paolo e, come allora, è necessario evangelizzare cominciando dal Dio creatore, annunziando quel dio ignoto che la gente adora senza conoscerlo.

L’umanità del XXI secolo ha bisogno di comprendere che l’universo e la vita sono opera di un Dio onnipotente che ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza e che la disubbidienza alla Sua autorità ha prodotto la morte nella creazione e la morte dell’uomo. Il Vangelo è proprio la buona notizia del Creatore che ha provveduto la liberazione e la salvezza tramite il sacrificio di suo figlio Cristo Gesù. Se il popolo di Dio nel mondo non fa propria questa realtà, non la riconosce e non la dichiara, subirà le conseguenze di una proclamazione incompleta, e quindi inefficace della verità biblica, perché non fondata sulla creazione. Il libro della Genesi è la chiave del cristiano per conoscere, proclamare e difendere la sua fede in Cristo Gesù, le cui radici affondano nei primi 11 capitoli, i quali vengono purtroppo screditati e ridotti a un’allegoria o a un mito anche in alcune facoltà teologiche e scuole bibliche. Ken Ham, in questo ministero pluridecennale, incoraggia gli anziani, i pastori e gli insegnanti delle nostre chiese, che conoscono la verità biblica, a non reinterpretare la Genesi attraverso compromessi o ipotesi evoluzioniste – teiste ma a prendere una ferma posizione basata sulla vericidità della Parola di Dio, a contrapporre e a respingere, con la potenza dello Spirito Santo, le filosofie naturaliste che sono nemiche di Dio, le quali stanno distruggendo l’umanità perché l'allontanano dal suo Creatore. E’ tempo di apprendere come la teoria darwiniana dell’evoluzione non si riveli una scienza empirica galileiana ma più come una necessità filosofica, una religione pseudoscientifica che ha tutt’altro obbiettivo, stando a quanto rivelano i suoi seguaci, tradotto in un impegno materialista da difendere aprioristicamente che non permette l’intervento di un Dio creatore, ma insegue lo scopo di demolire la realtà storico-biblica di Adamo ed Eva, il peccato originale e il significato della morte di Gesù, in qualità di Redentore dell’umanità(2). La Bibbia avverte riguardo ai falsi maestri che, con lo scopo di screditare la verità di Dio, diffondono menzogne, abusando dei cristiani con parole ingannevoli di storie immaginarie, portando molti a rinnegare il Signore e lasciando così che la via della verità sia diffamata (2 Pt 2:1-3). L’autore afferma che l'evoluzione è la Menzogna che si insinua fra noi, da ciò il titolo del libro! Occorre dunque, che i cristiani nati di nuovo la rifiutino consapevolmente e facciano sentire la voce sicura della verità biblica, l’unica che può ripristinare il pensiero etico del mondo e in primis il cuore dell’uomo, nel rapporto con il Dio Creatore di ogni cosa!

Antonio M. Cicerale (Eco-idrobiologo, Entomologo, Presidente ABC)


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